giovedì 5 maggio 2011

Il coniglio Cesare: un fumatore incallito.

Nelle campagne di “Pian dell’Oglio”, quasi a ridosso di una collina, viveva una famigliola di conigli: Cesare il marito, Concettina la moglie, Mariuccia l’unica figlia femmina e Peppino il secondo ed ultimo arrivato. Abitavano in tana pulita ma un po’ piccola per loro. Cesare aveva un vizio terribile: fumava come un turco in casa e inquinava l’aria. Per salvaguardargli la salute, vanamente in famiglia lo consigliavano di non fumare ma Cesare, sordo ai richiami, continuava imperterrito a godersi i suoi sigari, i migliori e i più puzzolenti in vendita dai tabaccai. A causa del suo viziaccio tutta la famiglia “fumava” passivamente e si avvelenava lentamente senza accorgersene.

<< Vai almeno fuori, nel baglio, ad intossicarti e non ci avvelenare più! Non hai nessuna pietà per noi! >> disse un giorno Mariuccia a Cesare. La coniglietta si era infatti ammalata di polmonite sia a causa delle basse temperature di un inverno molto rigido e sia per il vizio di Cesare.

<< Mettiti una maglia in più e rimani a letto >> ribatté Cesare a Mariuccia.

A seguito di quella conversazione Cesare non aveva più pace: sentiva una vocina che gli diceva: << Vergognati! Il tuo vizio sta uccidendo tua figlia! Pensaci bene e aiutala a guarire! >>.

Pentitosi per quello che aveva detto, pensò che era corretto chiedere aiuto e andò dal suo medico. Quest’ultimo gli consigliò di assumere una medicina portentosa: un decotto di foglie di fico, miglio e aglio. Aveva un sapore pessimo però funzionava: non gli faceva venire voglia di fumare. Fu felicissimo!

In poco tempo così disse addio ai sigari e al suo pessimo vizio, la figlia guarì e la famiglia fu orgogliosa di lui.

Nessun commento:

Posta un commento