Questo,invece, in seguito alla partecipazione ,l'anno scorso,
al Progetto "Coltiva il tuo sogno".
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Gli alunni delle classi V D /E Scuola Primaria
Questo,invece, in seguito alla partecipazione ,l'anno scorso,
al Progetto "Coltiva il tuo sogno".
La superficie terrestre è formata per la maggior parta di acqua e due terzi sono occupati da oceani e mari e anche nel corpo umano l’acqua è il 65% del peso corporeo. L’ acqua è indispensabile per la vita degli esseri viventi.
Noi possiamo vivere per molti giorni senza cibo ma non possiamo vivere che pochi giorni senza acqua.
Se pensiamo al passato vediamo come le grandi civiltà sorsero proprio lungo grandi fiumi come il Nilo, il Tigri, l’Eufrate e l’Indo, questi con le loro acque rendevano fertile il terreno e favorirono gli insediamenti umani .
L’acqua è indispensabile, non è inesauribile. Si rinnova attraverso il ciclo delle acque: l’acqua della superficie terrestre, per il calore del sole, evapora e il vapore acque sale verso il cielo.
Quando questo raggiunge zone fredde si condensa in minuscole goccioline e si formano le nubi. Quando le nubi incontrano aria più fredda le goccioline si uniscono e diventano pesanti e cadono sulla terra sottoforma di pioggia.
Se l’aria è molto fredda la pioggia diventa neve o grandine.
L’acqua che cade sottoforma di pioggia, neve o grandine finisce di nuovo nei fiumi, nei laghi nei mari. Una parte finisce sul terreno, mentre un’altra parte penetra in profondità nel terreno e forma le falde acquifere per affiorare di nuovo in superficie nelle sorgenti o nei pozzi scavati dall’uomo.
Purtroppo l’acqua non è inesauribile, alcuni studiosi sostengono che negli ultimi anni c’è stata una riduzione delle falde acquifere, significa che l’acqua si sta riducendo e stiamo consumando più acqua di quella disponibile.
La crescita della popolazione, l’inquinamento, la costruzione di dighe, le deviazioni di corsi d’acqua che hanno alterato gli ecosistemi e gli sprechi sono le cause di questa crisi. Bisogna quindi evitare gli sprechi controllando che i rubinetti non gocciolino, facendo la doccia al posto del bagno, quando si lavano i denti o si ci rasa la barba aprire il rubinetto solo quando serve ecc..
L’acqua è anche fonte di energia, è stata sfruttata dai tempi più antichi per esempio per azionare i mulini per macinare il grano.
Oggi abbiamo i bacini idroelettrici che raccolgono le acque di un fiume in una conca artificiale per produrre energia elettrica. Abbiamo centrali idroelettriche che mediante una serie di macchinari riuniscono l’acqua in una o più turbine che ruotano grazie al movimento dell’acqua.
Ogni turbina collegata ad alternatore trasforma il movimento dell’acqua in energia elettrica. L’acqua che è destinata al consumo cioè per bere, per la preparazione di cibi e di bevande deve essere resa potabile.
I processi di potabilizzazione servono per migliorare le proprietà dell’acqua e rimuovere le sostanze che la contaminano: sostanze naturali come ferro, magnesio sostanze antropiche come arsenico, pesticidi;inoltre le acque contengono batteri, virus ecc..
Nel mondo oggi ci sono vari progetti per salvaguardare la risorsa acqua, anche noi, a scuola, ci stiamo occupando di questo problema attraverso il progetto “ACQUA E’ VITA”.
Penso che il problema sia molto grave e bisogna impegnarsi tanto per cercare di risolverlo.
Paolo S. IV D
rappresentazione grafica di Claudio B. IV D
Scuola Primaria
Mi chiamo Katia Martines e frequento la 2 E della scuola G. Mazzini. Io con la mia classe abbiamo affrontato l’argomento sulla Shoah.
Con il termine Shoah venne ufficialmente indicato lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti. Nella parola “shoah”, voce biblica che significa “catastrofe, disastro”, è implicito che quanto è accaduto non ha alcun significato religioso, contrariamente a ciò che richiama il termine olocausto, spesso usato, che rinvia a un’idea di sacrificio di espiazione. La Shoah è piuttosto un genocidio, ovvero un’azione criminale che, attraverso un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso. Ben sei milioni di ebrei (secondo fonti tedesche), giovani, vecchi, neonati e adulti, furono uccisi dalla violenza nazista.
Come venivano trattati:
I. la privazione dei diritti civili dei cittadini ebrei;
II. la loro espulsione dai territori della Germania;
III. la creazione di ghetti circondati da filo spinato, muri e guardie armate nei territori conquistati, dove gli ebrei furono costretti a vivere separati dalla società e in precarie condizioni sanitarie ed economiche;
IV. i massacri delle squadre di riservisti incaricate di eliminare ogni oppositore del nazismo nei territori conquistati dall’Ucraina e della Russia durante le azioni di rastrellamento;
V. la deportazione nei campi di sterminio in Polonia dove, dopo un’immediata selezione, gli ebrei venivano o uccisi subito con il gas o inviati nei campi di lavoro e sfruttati fino all’esaurimento delle forze, per essere poi comunque eliminati. Le persone deportate nei campi di concentramento erano sottoposte a condizioni proibitive: la sottile casacca carceraria non proteggeva gli internati dal freddo; i cambi di biancheria si succedevano ad intervalli plurisettimanali e persino mensili, e gli internati non avevano la possibilità di lavarla. Ciò era causa di diffusione di epidemie e di diverse malattie, in particolare del tifo, della febbre tifoidea e della scabbia.
Molti malati non venivano accettati in ospedale per il troppo affollamento; in tale situazione i medici delle SS conducevano periodicamente delle selezioni, sia tra i malati ed i convalescenti in ospedale, sia tra gli internati alloggiati in altri blocchi. I più deboli e coloro che non davano speranze di pronta guarigione erano portati nelle camere a gas, oppure soppressi in ospedale con iniezioni di fenolo al cuore. Per questo motivo i detenuti avevano soprannominato l'ospedale ‘anticamera del crematorio. Oltre alle esecuzioni ed alle camere a gas, un efficace mezzo di sterminio era il lavoro. I detenuti erano utilizzati in diversi settori lavorativi. Inizialmente lavoravano all'ampliamento del campo di concentramento livellando il terreno, costruendo nuovi blocchi e baracche, strade, canali di prosciugamento. Le condizioni abitative, sebbene differenti nei vari periodi di esistenza del campo, furono sempre disastrose. I detenuti arrivati con i primi convogli dormivano sulla paglia sparsa sul pavimento di cemento, successivamente si usarono pagliericci. A seconda dei motivi dell'arresto i detenuti erano contrassegnati da triangoli di diverso colore, cuciti sulle casacche degli internati insieme al numero di matricola. Una parte degli internati portava triangoli di colore rosso assegnato ai prigionieri politici. I triangoli neri erano destinati agli zingari ed ai detenuti ritenuti asociali dai nazisti. Agli studiosi delle Sacre Scritture erano destinati dei triangoli viola, agli omosessuali rosa ed ai criminali verdi. A colazione il detenuto riceveva circa mezzo litro di caffè, ovvero un decotto di erbe; a pranzo circa un litro di minestra senza carne, spesso con verdure avariate. La cena consisteva in circa 300 - 350 grammi di pane nero duro come pietra, in quantità irrisorie di un altro alimento e da una bevanda d'erbe. Il lavoro pesante e la fame causavano l'esaurimento totale dell'organismo. La carenza di alimenti sufficienti portava spesso alla morte per fame. Dopo aver raccontato la storia della Shoah, io con i miei compagni a scuola abbiamo visto alcuni film come: LA VITA è BELLA, ARRIVEDERCI RAGAZZI e poi ci siamo riuniti fuori il cinema con anche alcuni docenti, le Prof.sse Pinsino e Russo, per vederci un altro film relativo alla Shoah dal titolo: VENTO DI PRIMAVERA. La trama di questo film è la seguente: La Francia è sotto l'occupazione tedesca. Gli ebrei vengono prima costretti a portare la stella gialla, poi vengono allontanati da ogni luogo pubblico, dal loro impiego, dalle scuole. Nel quartiere di Montmartre vivono molte famiglie ebree tra cui quella di Joseph, 10 anni. Nella notte tra il 15 e il 16 Luglio, oltre 13.000 ebrei furono arrestati a Parigi. Vennero divisi in 2 categorie: le famiglie con figli e le persone nubili. Le prime, radunate nello stadio del velodromo d’inverno, il Vel d’Hiv di Parigi. I secondi smistati nel campo di Drancy, alla periferia della capitale francese, in attesa di essere deportati ad Auschwitz. Ma un mattino Joseph e gli altri bambini vengono separati dai genitori. E alla fine i due ragazzi che si sono salvati vanno a trovare l’infermiera e si abbracciano.