venerdì 30 marzo 2012

Avventure di strani alieni !

Racconti di fantascienza che hanno come protagonisti gli alieni


Gli alieni dello spazio

Era l’anno 6779 nel pianeta di Tarixas.
Questo pianeta, però, stava diventando inabitabile per i suoi abitanti: prima era di color giallognolo, con molti sassi e molte piante della galassia della Via Lattea, aveva un terreno gigantesco un po’ appiccicoso ma, nella zona delle capanne degli abitanti, era scivolosa.
Poi, di giorno in giorno, si era trasformato in un pianeta più piccolo, di un color pallido, le piante non crescevano e ogni giorno il terreno diventava sempre più incandescente e il magma usciva dal sottosuolo.
La situazione era tragica e gli abitanti non sapevano che fare.
Gli abitanti di quel pianeta si chiamavano tutti quanti Tarixani.
Erano come gocce d’acqua fra di loro: tutti erano a forma di verme, con otto occhi verdi, avevano la pelliccia molto soffice e arancione e trenta zampe lunghe e raspose con unghie  lunghe circa 10cm.
Ogni famiglia aveva la propria nave spaziale: esse avevano molte finestre, erano come una cannuccia piatta per potere andare più veloce in picchiata nello spazio interstellare e con molti acceleratori.
Per la tragedia della trasformazione alcuni Tarixani vollero cercare un altro pianeta per vivere senza problemi.
Raccontarono a tutti gli altri del viaggio e soprattutto il perché della partenza, presero alcune astronavi e partirono.
Vagarono più veloci che potevano nello spazio cosmo ma non trovarono nulla, solo piccole meteore che galleggiavano nello spazio.
Dopo molto tempo videro un altro pianeta ricoperto da  un terreno verde, marrone e giallo e con una vasta distesa di oceani: la Terra.
Questi viaggiatori vollero controllare prima di avvisare gli altri e arrivati vicino alla Terra si accorsero che era abitata da esseri umani e che aveva una copertura: l’atmosfera.
Osservarono più attentamente gli oceani della Terra e rimasero meravigliati.
Allora, dopo questa magnifica esperienza, tornarono nel loro pianeta.
Di corsa, dopo essere scesi dalla nave spaziale, andarono davanti agli altri e raccontarono e descrissero la Terra dicendo che era magnifica, un po’ inquinata da prodotti chimici, avevano una folta vegetazione, cibo a volontà e cosa più importante e più bella, dissero che c’erano degli oceani ricchi di acque cristalline e con molto cibo da sfamare tutti i Tarixani.
I viaggiatori dissero che la parte di terra era abitata da una strana creatura: l’uomo.
Gli uomini erano tutti diversi, con poca pelliccia in varie parti del corpo, con un naso, soltanto due occhi e solo due gambe e due braccia.
Tutti gli abitanti del pianeta avevano avuto la stessa idea di andare a vivere nella profondità degli oceani per poter vivere.
I viaggiatori dissero a tutti di prepararsi perché l’indomani tutti se ne sarebbero già andati.
Tutti erano andati a prepararsi: avevano preso le ultime piante rimaste e delle coperte per il freddo e poi erano andati a dormire.
Era già mattino e stava iniziando il grande giorno.
Presero tutti le proprie navicelle spaziali e, uno alla volta, entrarono dentro il mare, vicino a una spiaggia, il cibo erano i pesci e le case erano caverne marine.
C’erano molti terrestri che giocavano nella sabbia, chi prendeva il sole e chi stava nuotando.
Ma videro le navi spaziali provenienti dallo spazio e tutti erano terrorizzati pensando che volessero fare del male.
C’erano degli scienziati che videro tutto e decisero di andarli a vedere sotto il mare con un sottomarino.
Finalmente li videro dentro una caverna marina: erano tutti spaventati, ma anche meravigliati perché così avevano ragione sull’opinione dell’esistenza degli alieni.
Fra quel gruppo di scienziati c’era uno scienziato studioso sugli alieni e forme di vita dello spazio.
Lui era bassino, di carnagione chiara, molto magro e con i capelli castano scuro.
Lui ebbe la fantastica idea di comunicare con loro: gli alieni non avevano un verso ma comunicavano con la telepatia.
Lo scienziato chiese agli altri se avevano un casco per la telepatia e per fortuna l’avevano e riuscì a parlare con gli extraterrestri.
Ritornarono a galla e tutti i bagnanti erano spaventati.
Lo scienziato disse che gli alieni erano venuti a occupare l’Oceano perché il loro pianeta diventava sempre più incandescente e inabitabile.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo e i Tarixani vissero pacificamente  nel fondo dell’Oceano.

Dario C.
classe V E
Scuola Primaria
Il pianeta degli alieni

Il pianeta di una lontana galassia stava diventando a poco a poco inabitabile e invivibile ,era il 2104  eil pianeta si chiamava “Platino”.
Il pianeta prima era rotondo ma ora stava cominciando a rimpicciolirsi poco per volta .
Gli abitanti del pianeta furono costretti a cercare un nuovo luogo dove trasferirsi.
Alcuni di loro partirono per esplorare lo spazio cosmico ed avvistarono il pianeta Terra.
 Gli astronauti, contenti, oltre al pianeta Terra, avvistarono anche l’oceano. 
Gli esploratori ritornarono alla base, annunciando il successo della loro spedizione e raccontarono quanto avevano visto.
Gli alieni annunciarono a tutti di trasferirsi sul pianeta Terra perché era più sicuro.
Gli extraterrestri si trasferirono sul luogo andando ad occupare i fondali dell’oceano.
Si organizzarono tra di loro per la ricerca del cibo e dell’acqua,intanto i terrestri avvistarono strani oggetti volanti che si immergevano nel mare, nella spiaggia le persone che prendevano il sole rimasero stupefatte.
 Una spedizione di scienziati scoprì gli alieni in fondo all’oceano i terrestri sorpresi cercarono di parlargli.
 Uno scienziato, studioso delle forme di vita extraterrestri, riuscì ad entrare in contatto e a comunicare con gli alieni grazie al linguaggio dei segni.
Lo scienziato comunicò all’umanità che gli alieni erano venuti in pace.
Da quel momento gli alieni e gli esseri umani vissero in pace condividendo spazi ed esperienze.

Martina M.
classe V D
Scuola Primaria

Pianeta Fortus

Il pianeta di una lontana galassia sta diventando a poco a poco inabitabile ed 
invivibile .....
La lava penetra nel terreno del pianeta Fortus pieno di vulcani.
I Flottux ( tornadi) fanno volare le case degli abitanti extraterrestri che vivono sugli alberi con ponti e corde.
I Fortiani mangiano le radici e i frutti degli alberi che cadono uno dopo l’altro.
 I terremoti drammatizzano la situazione rompendo e spaccando il terreno.
Il 2098 è la data fissata dai Fortiani in cui avverrà l’esplosione del pianeta che sta a 300.000 mila anni luce dalla Terra.
Prima il pianeta era pacifico ma poi la terra ha cominciato a tremare misteriosamente e ad avere questi fenomeni naturali.
Gli abitanti del pianeta devono cercare un nuovo luogo dove trasferirsi; perciò 2 mesi prima dell’esplosione di Fortus pochi abitanti partono per trovare un nuovo mondo dove stabilirsi.
Dopo molte ore di viaggio i Fortiani hanno davanti un enorme meteorite che li costringe, con le loro capsule spaziali a teletrasportarsi in giro per l’universo senza meta.
Perciò i Fortiani si ritrovano a vagare alla massima velocità davanti all’atmosfera terrestre e decidono di fermarsi a fare rifornimento.
 Successivamente i Fortiani cercano di atterrare in mare senza rendersene conto, quindi riescono a scoprire l’acqua riempendone dei bidoni per portarli agli altri Fortiani.
Gli esploratori ritornano alla base, annunciando il successo della loro spedizione e raccontano quanto hanno visto: veicoli, piante, alberi, animali, case ma soprattutto gli Oceani.
Gli abitanti Fortiani sorpresi, decidono di trasferirsi sulla Terra con delle astronavi avanzate tecnologicamente e velocissime.
A metà strada un botto li fa sobbalzare e i Fortiani piangono disperati:il loro pianeta è esploso!
Dopo tre giorni il popolo dei Fortiani arriva sulla Terra immergendosi negli Oceani.
I Fortiani si organizzano e pian piano costruiscono un edificio subacqueo, vivendo dentro a case piene d’aria che circola continuamente; mangiano pesci come sgombri, sardine, merluzzi e tonni.
Delle persone della cittadina di Londra avvisano degli scienziati di aver visto delle stelle comete cadere in mare.
Una spedizione di scienziati scopre così gli alieni in fondo all’Oceano.
Molto spaventati gli scienziati si preparano ad attaccare il popolo extraterrestre quando giunge lì Ruggero Flain, lo scienziato che tutti credono pazzo.
 Lui si mette un casco molto piccolo e lo collega ad una spina, poi prende carta e penna e comincia a scrivere per poi premere un bottone e ottenere la traduzione.
L’indomani sul giornale esce questa importante notizia :”Uno scienziato comunica all’umanità che gli alieni sono venuti in pace e che si potrà così scoprire l’altra faccia vivente dell’universo, oltre ad avere sviluppi nella tecnologia”.
 L’umanità accoglie con entusiasmo i nuovi arrivati e da loro apprende molte cose:la costruzione di robot e la lavorazione della lava.

Claudio B.
classe V D
Scuola Primaria

    Alieni negli oceani

Siamo nel 2150 sul pianeta Galaxi III.
Qui tutto era bellissimo: c’erano città molto sviluppate dal punto di vista tecnologico, strade che sovrastavano le case, auto volanti, giardini variopinti dove i piccoli di creature verdi giocavano e si divertivano.
Tutt’a  un tratto le cose cambiarono: le piante cominciarono a seccarsi, le strade diventarono piene di crepe, gli edifici cominciarono a scricchiolare, i laboratori si arrugginirono.
Bisognava lasciare il pianeta: i suoi abitanti si riunirono.
Si trattava di essere verdi con un occhio solo, piccoli, con braccia e gambe piccole, ma molto intelligenti.
Alcuni di loro presero le astronavi e partirono.
Le astronavi erano enormi, circolari, piene di attrezzature e luci.
Allora le femmine salutarono i maschi che dovevano partire… l’astronave partì e il viaggio ebbe inizio.
Il viaggio fu tranquillo tra asteroidi e meteoriti: finalmente si vide una sfera da lontano… era la Terra.
Oh! Stupore! Era piena di una cosa di colore azzurrino: erano gli Oceani di cui avevano solo sentito parlare.
Così la missione poteva concludersi.
Gli alieni ritornarono su Galaxi III e raccontarono di un posto dove potevano andare: erano gli Oceani perché sulla terraferma c’erano degli individui che non sembravano affatto viventi: smog, sporcizia, disordine erano la loro caratteristiche.
Così gli alieni affrontarono il viaggio e andarono sulla terra o meglio nell’oceano.
L’astronave scese giù, si aprì ed uscirono delle casette azzurre che si gonfiarono al contatto con l’acqua; scesero sia gli alieni grandi sia i piccini e presero le alghe che con un raggio laser si trasformarono in cibo super energetico.
Nel frattempo sulla Terra dalla spiaggia qualcuno vide l’astronave entrare nell’acqua: allarme!
Degli scienziati decisero di fare un sopralluogo; arrivati sul fondo del mare agli scienziati apparve un paesaggio meraviglioso: c’era una vera città del futuro con case rotonde, giardini, auto volanti, lo stupore degli scienziati era tanto.
Così uno di loro, con capelli corti e occhiali tondi, grazie ad uno strumento inventato da lui si mise in contatto con gli alieni; loro risposero dicendogli di avvicinarsi.
Lui andò e dopo un po’ tornò dagli altri e raccontò prima agli scienziati e poi a tutta la città che gli alieni erano gente pacifica che aveva necessità di sopravvivere e per questo era andata ad abitare nell’oceano.
Bisognava accettarli e permettere loro di vivere là.
Gli alieni potevano essere utili a tutti infatti erano molto evoluti, sapevano trasformare piante, alghe e sassi in cibo nutriente e buonissimo.
Poteva essere un bene all’umanità.
Perché cacciarli via?
Così tutta la popolazione decise di accettare la presenza degli alieni nell’oceano e in segno di amicizia mandarono un sottomarino carico di piante e verdura terrestri a finchè potessero trasformarlo in cibo super energetico. 

Marta C.
Classe V E
Scuola Primaria

Invasione nello spazio

E’ l’anno 2012, il pianeta Spank ,che trova in una lontana galassia ,sta diventando a poco a poco inabitabile, perche’ è colpito continuamente da un milione di asteroidi. 
 
Invece prima il pianeta Spank era pieno di gente dove splendevano continuamente varie costellazioni.
Gli abitanti, stufi del loro pianeta, decidono di partire con le loro navicelle spaziali, tutte colorate a forma di sfera. 
Durante il viaggio nel cosmo, gli abitanti intravedono il pianeta Terra, un’enorme palla con delle macchie di colore marrone, verde e blu e rimangono incantati dalla grandezza e dalla bellezza degli oceani.
Gli esploratori felici di aver scoperto un nuovo pianeta, ritornano alla base e raccontano agli altri abitanti la bellezza e l’immensità del pianeta e che gli esseri umani, abitanti del pianeta Terra, sono delle persone con la pelle bianca che vivono in maniera frenetica.
Gli extraterrestri si trasferiscono sulla Terra, andando a occupare i fondali dell’oceano, abitando nella barriera corallina e portando con sé pezzi di magma per nutrirsi.
Alcuni terrestri che si trovano in spiaggia rimangono a bocca aperta nel vedere alcuni degli strani oggetti volanti che si immergono nel mare.
Una spedizione di scienziati scopre gli alieni in fondo all’Oceano, i terrestri vengono a conoscenza di questa notizia e rimangono terrorizzati e chiedono che vengono cacciati via.
Uno scienziato famoso per gli studi sugli extraterrestri, di nome Justin, riesce a comunicare con gli alieni, attraverso un sommergibile di media dimensione.
 
Lo scienziato comunica all’umanità che gli alieni sono venuti in pace, per trovare un nuovo posto dove abitare, perché il loro pianeta era diventato invivibile.
I terrestri accettano la convivenza con i nuovi abitanti, così potranno conoscere i misteri dell’universo.

Giorgia  C.
classe  V D
Scuola Primaria

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