Racconti di fantascienza che hanno come protagonisti gli alieni
Gli alieni
dello spazio
Era l’anno 6779 nel pianeta di Tarixas.
Questo pianeta, però,
stava diventando inabitabile per i suoi abitanti: prima era di color
giallognolo, con molti sassi e molte piante della galassia della Via Lattea,
aveva un terreno gigantesco un po’ appiccicoso ma, nella zona delle capanne
degli abitanti, era scivolosa.
Poi, di giorno in giorno,
si era trasformato in un pianeta più piccolo, di un color pallido, le piante
non crescevano e ogni giorno il terreno diventava sempre più incandescente e il
magma usciva dal sottosuolo.
La situazione era tragica
e gli abitanti non sapevano che fare.
Gli abitanti di quel
pianeta si chiamavano tutti quanti Tarixani.
Erano come gocce d’acqua
fra di loro: tutti erano a forma di verme, con otto occhi verdi, avevano la
pelliccia molto soffice e arancione e trenta zampe lunghe e raspose con unghie lunghe circa 10cm.
Ogni famiglia aveva la
propria nave spaziale: esse avevano molte finestre, erano come una cannuccia
piatta per potere andare più veloce in picchiata nello spazio interstellare e
con molti acceleratori.
Per la tragedia della
trasformazione alcuni Tarixani vollero cercare un altro pianeta per vivere
senza problemi.
Raccontarono a tutti gli
altri del viaggio e soprattutto il perché della partenza, presero alcune
astronavi e partirono.
Vagarono più veloci che
potevano nello spazio cosmo ma non trovarono nulla, solo piccole meteore che
galleggiavano nello spazio.
Dopo molto tempo videro un
altro pianeta ricoperto da un terreno
verde, marrone e giallo e con una vasta distesa di oceani: la Terra.
Questi viaggiatori vollero
controllare prima di avvisare gli altri e arrivati vicino alla Terra si
accorsero che era abitata da esseri umani e che aveva una copertura:
l’atmosfera.
Osservarono più attentamente
gli oceani della Terra e rimasero meravigliati.
Allora, dopo questa
magnifica esperienza, tornarono nel loro pianeta.
Di corsa, dopo essere
scesi dalla nave spaziale, andarono davanti agli altri e raccontarono e
descrissero la Terra
dicendo che era magnifica, un po’ inquinata da prodotti chimici, avevano una
folta vegetazione, cibo a volontà e cosa più importante e più bella, dissero
che c’erano degli oceani ricchi di acque cristalline e con molto cibo da
sfamare tutti i Tarixani.
I viaggiatori dissero che
la parte di terra era abitata da una strana creatura: l’uomo.
Gli uomini erano tutti
diversi, con poca pelliccia in varie parti del corpo, con un naso, soltanto due
occhi e solo due gambe e due braccia.
Tutti gli abitanti del
pianeta avevano avuto la stessa idea di andare a vivere nella profondità degli
oceani per poter vivere.
I viaggiatori dissero a
tutti di prepararsi perché l’indomani tutti se ne sarebbero già andati.
Tutti erano andati a
prepararsi: avevano preso le ultime piante rimaste e delle coperte per il
freddo e poi erano andati a dormire.
Era già mattino e stava
iniziando il grande giorno.
Presero tutti le proprie
navicelle spaziali e, uno alla volta, entrarono dentro il mare, vicino a una
spiaggia, il cibo erano i pesci e le case erano caverne marine.
C’erano molti terrestri
che giocavano nella sabbia, chi prendeva il sole e chi stava nuotando.
Ma videro le navi spaziali provenienti dallo spazio e tutti erano terrorizzati pensando che volessero fare del male.
Ma videro le navi spaziali provenienti dallo spazio e tutti erano terrorizzati pensando che volessero fare del male.
C’erano degli scienziati che
videro tutto e decisero di andarli a vedere sotto il mare con un sottomarino.
Finalmente li videro
dentro una caverna marina: erano tutti spaventati, ma anche meravigliati perché
così avevano ragione sull’opinione dell’esistenza degli alieni.
Fra quel gruppo di
scienziati c’era uno scienziato studioso sugli alieni e forme di vita dello
spazio.
Lui era bassino, di
carnagione chiara, molto magro e con i capelli castano scuro.
Lui ebbe la fantastica
idea di comunicare con loro: gli alieni non avevano un verso ma comunicavano
con la telepatia.
Lo scienziato chiese agli
altri se avevano un casco per la telepatia e per fortuna l’avevano e riuscì a
parlare con gli extraterrestri.
Ritornarono a galla e
tutti i bagnanti erano spaventati.
Lo scienziato disse che gli
alieni erano venuti a occupare l’Oceano perché il loro pianeta diventava sempre
più incandescente e inabitabile.
Tutti tirarono un sospiro
di sollievo e i Tarixani vissero pacificamente
nel fondo dell’Oceano.
Dario C.
classe V E
Scuola Primaria
Il pianeta degli alieni
Il
pianeta di una lontana galassia stava diventando a poco a poco inabitabile e
invivibile ,era il 2104 eil pianeta si
chiamava “Platino”.
Il
pianeta prima era rotondo ma ora stava cominciando a rimpicciolirsi poco per
volta .
Gli
abitanti del pianeta furono costretti a cercare un nuovo luogo dove
trasferirsi.
Alcuni
di loro partirono per esplorare lo spazio cosmico ed avvistarono il pianeta
Terra.
Gli astronauti, contenti, oltre al pianeta
Terra, avvistarono anche l’oceano.
Gli esploratori ritornarono alla base,
annunciando il successo della loro spedizione e raccontarono quanto avevano visto.
Gli
alieni annunciarono a tutti di trasferirsi sul pianeta Terra perché era più
sicuro.
Gli
extraterrestri si trasferirono sul luogo andando ad occupare i fondali
dell’oceano.
Si
organizzarono tra di loro per la ricerca del cibo e dell’acqua,intanto
i terrestri avvistarono strani oggetti volanti che si immergevano nel mare,
nella spiaggia le persone che prendevano il sole rimasero stupefatte.
Una spedizione di scienziati scoprì gli alieni in fondo all’oceano i terrestri sorpresi cercarono di parlargli.
Una spedizione di scienziati scoprì gli alieni in fondo all’oceano i terrestri sorpresi cercarono di parlargli.
Uno scienziato, studioso delle forme di vita
extraterrestri, riuscì ad entrare in contatto e a comunicare con gli alieni
grazie al linguaggio dei segni.
Lo
scienziato comunicò all’umanità che gli alieni erano venuti in pace.
Da
quel momento gli alieni e gli esseri umani vissero in pace condividendo spazi
ed esperienze.
classe
V D
Scuola
Primaria
Pianeta Fortus
Il
pianeta di una lontana galassia sta diventando a poco a poco inabitabile ed
invivibile .....
La
lava penetra nel terreno del pianeta Fortus pieno di vulcani.
I
Flottux ( tornadi) fanno volare le case degli abitanti extraterrestri che vivono
sugli alberi con ponti e corde.
I
Fortiani mangiano le radici e i frutti degli alberi che cadono uno dopo
l’altro.
I terremoti drammatizzano la situazione rompendo e spaccando il terreno.
I terremoti drammatizzano la situazione rompendo e spaccando il terreno.
Il
2098 è la data fissata dai Fortiani in cui avverrà l’esplosione del pianeta che
sta a 300.000 mila anni luce dalla Terra.
Prima
il pianeta era pacifico ma poi la terra ha cominciato a tremare misteriosamente
e ad avere questi fenomeni naturali.
Gli
abitanti del pianeta devono cercare un nuovo luogo dove trasferirsi; perciò 2
mesi prima dell’esplosione di Fortus pochi abitanti partono per trovare un
nuovo mondo dove stabilirsi.
Dopo
molte ore di viaggio i Fortiani hanno davanti un enorme meteorite che li
costringe, con le loro capsule spaziali a teletrasportarsi in giro per
l’universo senza meta.
Perciò
i Fortiani si ritrovano a vagare alla massima velocità davanti all’atmosfera
terrestre e decidono di fermarsi a fare rifornimento.
Successivamente i Fortiani cercano di atterrare in mare senza rendersene conto, quindi riescono a scoprire l’acqua riempendone dei bidoni per portarli agli altri Fortiani.
Successivamente i Fortiani cercano di atterrare in mare senza rendersene conto, quindi riescono a scoprire l’acqua riempendone dei bidoni per portarli agli altri Fortiani.
Gli
esploratori ritornano alla base, annunciando il successo della loro spedizione
e raccontano quanto hanno visto: veicoli, piante, alberi, animali, case ma soprattutto
gli Oceani.
Gli
abitanti Fortiani sorpresi, decidono di trasferirsi sulla Terra con delle
astronavi avanzate tecnologicamente e velocissime.
A
metà strada un botto li fa sobbalzare e i Fortiani piangono disperati:il loro
pianeta è esploso!
Dopo
tre giorni il popolo dei Fortiani arriva sulla Terra immergendosi negli Oceani.
I
Fortiani si organizzano e pian piano costruiscono un edificio subacqueo,
vivendo dentro a case piene d’aria che circola continuamente; mangiano pesci
come sgombri, sardine, merluzzi e tonni.
Delle
persone della cittadina di Londra avvisano degli scienziati di aver visto delle
stelle comete cadere in mare.
Una
spedizione di scienziati scopre così gli alieni in fondo all’Oceano.
Molto
spaventati gli scienziati si preparano ad attaccare il popolo extraterrestre
quando giunge lì Ruggero Flain, lo scienziato che tutti credono pazzo.
Lui si mette un casco molto piccolo e lo collega ad una spina, poi prende carta e penna e comincia a scrivere per poi premere un bottone e ottenere la traduzione.
Lui si mette un casco molto piccolo e lo collega ad una spina, poi prende carta e penna e comincia a scrivere per poi premere un bottone e ottenere la traduzione.
L’indomani
sul giornale esce questa importante notizia :”Uno scienziato comunica
all’umanità che gli alieni sono venuti in pace e che si potrà così scoprire
l’altra faccia vivente dell’universo, oltre ad avere sviluppi nella
tecnologia”.
L’umanità
accoglie con entusiasmo i nuovi arrivati e da loro apprende molte cose:la
costruzione di robot e la lavorazione della lava.
Claudio
B.
classe
V D
Scuola
Primaria
Alieni negli
oceani
Siamo
nel 2150 sul pianeta Galaxi III.
Qui
tutto era bellissimo: c’erano città molto sviluppate dal punto di vista
tecnologico, strade che sovrastavano le case, auto volanti, giardini variopinti
dove i piccoli di creature verdi giocavano e si divertivano.
Tutt’a un tratto le cose cambiarono: le piante
cominciarono a seccarsi, le strade diventarono piene di crepe, gli edifici
cominciarono a scricchiolare, i laboratori si arrugginirono.
Bisognava
lasciare il pianeta: i suoi abitanti si riunirono.
Si
trattava di essere verdi con un occhio solo, piccoli, con braccia e gambe
piccole, ma molto intelligenti.
Le astronavi erano enormi, circolari, piene di
attrezzature e luci.
Allora le femmine salutarono i maschi che
dovevano partire… l’astronave partì e il viaggio ebbe inizio.
Il
viaggio fu tranquillo tra asteroidi e meteoriti: finalmente si vide una sfera
da lontano… era la Terra.
Oh!
Stupore! Era piena di una cosa di colore azzurrino: erano gli Oceani di cui
avevano solo sentito parlare.
Così
la missione poteva concludersi.
Gli alieni ritornarono su Galaxi III e
raccontarono di un posto dove potevano andare: erano gli Oceani perché sulla
terraferma c’erano degli individui che non sembravano affatto viventi: smog,
sporcizia, disordine erano la loro caratteristiche.
Così
gli alieni affrontarono il viaggio e andarono sulla terra o meglio nell’oceano.
L’astronave
scese giù, si aprì ed uscirono delle casette azzurre che si gonfiarono al
contatto con l’acqua; scesero sia gli alieni grandi sia i piccini e presero le
alghe che con un raggio laser si trasformarono in cibo super energetico.
Nel
frattempo sulla Terra dalla spiaggia qualcuno vide l’astronave entrare
nell’acqua: allarme!
Degli
scienziati decisero di fare un sopralluogo; arrivati sul fondo del mare agli
scienziati apparve un paesaggio meraviglioso: c’era una vera città del futuro
con case rotonde, giardini, auto volanti, lo stupore degli scienziati era
tanto.
Così uno di loro, con capelli corti e occhiali
tondi, grazie ad uno strumento inventato da lui si mise in contatto con gli
alieni; loro risposero dicendogli di avvicinarsi.
Lui andò e dopo un po’ tornò dagli altri e
raccontò prima agli scienziati e poi a tutta la città che gli alieni erano
gente pacifica che aveva necessità di sopravvivere e per questo era andata ad
abitare nell’oceano.
Bisognava
accettarli e permettere loro di vivere là.
Gli
alieni potevano essere utili a tutti infatti erano molto evoluti, sapevano
trasformare piante, alghe e sassi in cibo nutriente e buonissimo.
Poteva
essere un bene all’umanità.
Perché
cacciarli via?
Così
tutta la popolazione decise di accettare la presenza degli alieni nell’oceano e
in segno di amicizia mandarono un sottomarino carico di piante e verdura
terrestri a finchè potessero trasformarlo in cibo super energetico.
Marta
C.
Classe
V E
Scuola
Primaria
Invasione nello spazio
E’ l’anno 2012, il pianeta
Spank ,che trova in una lontana galassia ,sta diventando a poco a poco
inabitabile, perche’ è colpito continuamente da un milione di asteroidi.
Invece prima il pianeta Spank
era pieno di gente dove splendevano continuamente varie costellazioni.
Gli abitanti, stufi del loro
pianeta, decidono di partire con le loro navicelle spaziali, tutte colorate a
forma di sfera.
Durante il viaggio nel cosmo, gli abitanti intravedono il pianeta Terra, un’enorme palla con delle macchie di colore marrone, verde e blu e rimangono incantati dalla grandezza e dalla bellezza degli oceani.
Durante il viaggio nel cosmo, gli abitanti intravedono il pianeta Terra, un’enorme palla con delle macchie di colore marrone, verde e blu e rimangono incantati dalla grandezza e dalla bellezza degli oceani.
Gli esploratori felici di
aver scoperto un nuovo pianeta, ritornano alla base e raccontano agli altri
abitanti la bellezza e l’immensità del pianeta e che gli esseri umani, abitanti
del pianeta Terra, sono delle persone con la pelle bianca che vivono in maniera
frenetica.
Gli extraterrestri si
trasferiscono sulla Terra, andando a occupare i fondali dell’oceano, abitando
nella barriera corallina e portando con sé pezzi di magma per nutrirsi.
Alcuni terrestri che si
trovano in spiaggia rimangono a bocca aperta nel vedere alcuni degli strani
oggetti volanti che si immergono nel mare.
Una spedizione di scienziati
scopre gli alieni in fondo all’Oceano, i terrestri vengono a conoscenza di
questa notizia e rimangono terrorizzati e chiedono che vengono cacciati via.
Uno scienziato famoso per gli
studi sugli extraterrestri, di nome Justin, riesce a comunicare con gli alieni,
attraverso un sommergibile di media dimensione.
Lo scienziato comunica all’umanità che gli
alieni sono venuti in pace, per trovare un nuovo posto dove abitare, perché il
loro pianeta era diventato invivibile.
I terrestri accettano la
convivenza con i nuovi abitanti, così potranno conoscere i misteri dell’universo.
Giorgia C.
classe V D
Scuola Primaria