Racconti gialli che hanno come protagonista il personaggio simbolo del Natale
" La sparizione di Babbo Natale"
Era il diciannove Dicembre a
New York e tutti già erano emozionati per il Natale.
Andai dal mio caro amico
Harry, nel suo negozio di giocattoli, per comprare qualcosa e chiacchierare un
po’.
La cosa che non mi piaceva di
lui era che odiava il Natale.
Guardai la TV del negozio e
sentii: "Babbo Natale è stato rapito!Il Natale si avvicina e miliardi di persone
rischiano di non trovare neanche un pacchettino sotto l’ albero! Per favore,
tutte le persone che mi stanno ascoltando salvino il Natale!".
Poi sentii: "Babbo
Natale non è morto, ma è stato rapito".
Mi preoccupai. Ero nervoso.
Dissi a Harry: "Ma chi
può essere così crudele!?".
Harry fece una strana faccia;
poteva essere lui ,ma per ora era solo un sospettato.
Uscii fuori dal negozio e
tornai a casa.
Stavo riflettendo, pensando e
immaginando il furto.
Arrivò il giorno venti e il
tempo stringeva sempre di più.
Uscii fuori e andai a casa di
Harry; la sua casa era molto lontana dalla città: si trovava in montagna.
Lui non era in casa, non
c’era nessuno.
Di nascosto guardai dalla
finestra e vidi che dentro c’era un ciuffo della veste di Babbo Natale tutto
strappato.
Aprii il mio kit da
investigatore e trovai una molletta che apre tutte le porte.
Riuscii ad aprire la porta e raccolsi il
ciuffo come prova.
Non ci potevo credere che il
colpevole potesse essere il mio grande amico!
Sentii dei passi: era Harry
che stava tornando a casa sua.
Io uscii più veloce che
potevo e dalla finestra guardai cosa stava facendo.
Su un tavolo Harry aprì una
valigia che conteneva un foglio dove c’era scritto qualcosa, ma non capivo cosa
ci fosse scritto.
Per mia fortuna lo lesse ad
alta voce e disse: "Il mio piano di rapire quel ciccione èun’ idea
eccellente. Presto andrò in Spagna e ucciderò Babbo Natale…".
Era ovvio. Capii tutto. Era
lui il colpevole, infatti odiava il Natale…
Andai a casa, esausto e mi
infilai sotto le coperte.
Era il ventuno dicembre e il
tempo stringeva.
Andai all’ aeroporto di New
York e incontrai Harry.
Alle nove e venti partiva il
nostro aereo per la Spagna.
Salimmo sull’aereo; non
potevo tenerlo d’occhio perché ero seduto nel posto molto più indietro rispetto
al suo. Dopo un po’ mi addormentai.
Arrivò una hostess che mi
svegliò e disse: "Signore, l’aereo è atterrato e tutte le persone sono già
scese".
Accidenti, l’avevo perso!
Scesi dall’aereo e corsi in
cerca di indizi sulla neve.
Vidi delle impronte, delle
tracce sulla neve ma non erano sue.
Continuai così ancora e
ancora...
Finalmente vidi orme che
proseguivano in una foresta desolata.
Corsi molto velocemente e
vidi una gigantesca porta di metallo,come una cassaforte enorme.
Mi avvicinai e notai che
c’era un codice da inserire da quattro numeri:potevano essere tante le
combinazioni dei numeri per aprire la porta.
Provai la mia data di
nascita: non era quella.
Provai,allora,la sua data di
nascita:era quella la combinazione!
Aprii la grande porta e Harry
si accorse di me.
Mi sparò con la sua pistola
ma avevo il giubbotto antiproiettile.
Gli lanciai una freccetta che
conteneva del sonnifero e si addormentò con la pistola in mano.
Slegai Babbo Natale dalle
corde di rame,molto resistenti.
Chiamai la polizia che arrivò
dopo mezz’ora.
Portarono Harry in prigione e
mi accompagnarono in città.
Una giornalista arrivò e mi
chese: "Signore,come ha fatto a scoprire che era Harry il ladro?E sa
perché ha rapito Babbo Natale?".
Io risposi che Harry odiava il Natale e
voleva uccidere Babbo Natale perché così non ci sarebbero state le feste
natalizie e soprattutto non ci sarebbe mai più stato il Natale.
La notizia andò in onda su
tutte le reti televisive di ogni paese.
Presi di nuovo l’aereo e
tornai a New York.
Andai esausto a casa.
Presto arrivò il Natale.
Ad un certo punto,della
giornata,vedemmo Babbo Natale in cielo che faceva cadere caramelle per tutti
quanti.
Io e la mia famiglia festeggiammo e pandori
insieme felici un altro Natale in compagnia di Babbo Natale e dai suoi doni.
Dario
C.
V E Scuola Primaria
"Le impronte di
Babbo Natale "
Era un giorno nevoso di
Dicembre,quando...
l’ispettrice Giorgia
ricevette una telefonata da parte dell’aiutante di Babbo Natale che gli disse
di recarsi urgentemente alla "Villa dei regali "perché lui era
sparito e c’erano tracce di Babbo Natale sulla neve ma non si capiva dove lui
fosse andato.
Così l’ispettrice Giorgia
si recò subito alla "Villa dei regali".
Arrivata sul posto lei
vide degli oggetti insieme a delle impronte.
L’ispettrice prese questi
oggetti e andò al laboratorio per analizzarli.
Il sospettato era il
venditore dei giocattoli.
Allora l’ispettrice decise
di interrogarlo ma fu inutile perché l’uomo non volle parlare.
Così decisero di tenerlo
in prigione per qualche giorno.
Il venditore, trascorsi
molti giorni in prigione decise di parlare,disse che un suo amico durante le
feste Natalizie incontrò Babbo Natale.
Era molto geloso di lui
perché stava sempre al centro dell’attenzione e lui non lo sopportava.
Così lo chiamò e gli disse
venire subito.
Insieme rapirono Babbo
Natale e lo portarono in una casa isolata.
L’ispettrice chiese
all’uomo dove si trovava la casa e andò a liberare Babbo Natale.
I poliziotti arrestarono così anche l’altro uomo.
Babbo Natale andò a
prendere velocemente i regali e li portò ai bambini di tutto il mondo.
Era felice e contento di
regalare gioia ai piccoli,ancora una volta,la vigilia di Natale.
Giorgia C.
V E Scuola Primaria
"Il rapimento di Babbo Natale"
Giorno 24 Dicembre 2011, sono stata invitata
da Babbo Natale.
Arrivata a casa sua, mi sono accorta che
c’erano la porta aperta e le luci accese.
Entrando in casa ho notato segni di lotta,
tanto disordine e Babbo Natale non c’era più.
Mi sono detta:”Allora sarà stato rapito!!”.
Ho
iniziato a indagare e mi sono accorta che c’erano tracce sulla neve, ho
iniziato a seguirle e mi hanno portato al negozio di giocattoli là vicino.
Sono entrata e ho dato un’occhiata in giro ma
nulla di nuovo, ad un certo punto tra i giocattoli ho notato degli occhialini
tutti storti.
Erano loro gli occhialini di Babbo Natale!!
Ho fatto delle domande al negoziante di giocattoli,
cercando di avere indizi più sicuri ma lui mentiva.
Allora sono stata costretta a chiamare
l’aiuto della polizia.
Subito è venuto il commissario che ha chiuso
il negozio per iniziare le indagini.
Nella cantina del negozio tra le migliaia di
scatoloni di giocattoli c’era il povero Babbo Natale, imbavagliato e legato,
ormai stanco di lottare.
Subito è stato liberato e portato in
ospedale.
Il negoziante ha confessato di aver compiuto
quel gesto disperato perché la vendita dei suoi giocattoli scarseggiava da
anni.
Visto che il buon Babbo Natale faceva tanti
doni ai bambini buoni, i genitori non compravano più da lui!
Però il negoziante poi si era pentito, perché
era consapevole di aver infranto il sogno di tanti bambini e ha promesso di non
pensare più di compiere un gesto simile!
Giorgia
A.
V E
Scuola Primaria
"Un Natale senza regali"
Quando
il sole iniziò a sorgere Benjamin era già in piedi davanti l’albero di Natale
da due ore piangendo.
Era il Natale più brutto che avesse mai
passato:in genere trascorreva i giorni che precedevano il Natale a cercare di
indovinare cosa potessero essere quei regali con suo fratello:gioco che non
fece quell’anno.
L’albero
era vuoto. Nessun regalo !!!!!!
Nello
stesso momento tutti i bambini in ogni
parte del mondo si misero a piangere.
Nessuna traccia dei regali che
avevano chiesto nelle loro letterine.
In
pochi istanti l’atmosfera Natalizia era stata sostituita da una profonda
tristezza.
Non potendo stare fermi a guardare,la mamma e il papà di Benjamin, insieme a tanti altri
genitori , decisero di chiamare il migliore investigatore privato per risolvere
il caso Rupert Bljnd.
“Ordine e metodo’’ questo era il suo motto.
Il caso non era semplice.
Nonostante la polizia
girasse a vuoto, lui da buon segugio , pensò da prima di esaminare le tracce,
poi di pensare al possibile movente e infine di arrivare al colpevole.
Con
un volo speciale giunse al Polo Nord dove si trova la casa di Babbo Natale .
Era
tutto in disordine e dei regali pronti per essere distribuiti erano rimasti
solo gli scatoloni vuoti già sistemati nella slitta.
Le
uniche testimoni del furto erano le renne, ma non potevano di certo svelare il
colpevole.
Mentre
passeggiava e riflettendo e cercando qualche indizio, l’investigatore si
accorse che sulle corna della renna c’era un pezzo di stoffa con un bottone
dorato, che portava inciso un nome, un cognome e una data.
Bljnd
capi che il bottone apparteneva al proprietario di una delle più grandi
fabbriche di giocattoli del mondo, ma che era in grandi difficoltà economiche.
A
questo punto il caso sembrava risolto, bisognava solo controllare alcune cose.
Tornato in patria l’investigatore si recò subito presso la fabbrica e chiese al
proprietario di poter dare un occhiata al suo cappotto.
I
bottoni erano tutti dorati e portavano inciso il suo nome, il suo cognome e la
data di nascita e soprattutto ne mancava uno .
Vistosi
scoperto il colpevole confessò tutto :
per risolvere i suoi problemi economici decise di rapire Babbo Natale in modo che
tutti i genitori , per far felice i propri figli avrebbero dovuto comprare i
giocattoli prodotti dalla sua fabbrica.
Babbo Natale fu liberato dalla polizia benché
mancassero tre giorni a Natale , promise che sarebbero riusciti a consegnare tutti i regali , per ridare ad
ogni bambino il sorriso e la gioia che non dovevano mancare il giorno della
nascita di Gesù bambino.
Beatrice B.
V E
Scuola Primaria
"L'investigatrice
Martina"
Era
la mattina del 23 Dicembre e mi trovavo nel mio ufficio a sistemare le ultime
pratiche per prepararmi alla vigilia di Natale, quando improvvisamente arrivò
una telefonata.
Erano
i folletti di Babbo Natale, mi chiedevano aiuto perché Babbo Natale era
sparito, senza pensarci andai a casa, preparai la borsa e partii.
I folletti mi avevano telefonato perché io ,Martina
,sono considerata la migliore ispettrice nel risolvere i casi più difficili.
Questo
caso mi aveva incuriosito perché si trattava di Babbo Natale e pensavo a tutti
i bambini che quest’anno non avrebbero ricevuto regali.
Arrivata
nella casa di Babbo Natale i folletti mi raccontarono l’accaduto. “Stamattina
quando ci siamo svegliati non abbiamo
più visto Babbo Natale e ci siamo preoccupati” disse uno dei folletti.
Così
ho iniziato le indagini interrogando le persone presenti nella casa.
Il
folletto Claus, l’aiutante di Babbo Natale, mi raccontò:
“ Qualche giorno fa è
venuto il proprietario del negozio Giocattolandia e voleva che Babbo Natale
smettesse di portare i regali ai bambini perché nessuno andava a comprare i
giocattoli nel suo negozio.
Ma Babbo Natale gli spiegò che era una tradizione
antica che a Natale era lui a portare i regali, comunque i bambini durante
tutto l’anno andavano nel suo negozio a comprare i giocattoli”.
Con
l’aiuto del mio collaboratore fidato Alessio incominciai ad ispezionare la
camera e la casa di Babbo Natale, prendendo alcuni oggetti per analizzarli.
Continuammo l’ispezione fuori e mentre ci guardavamo
attorno notammo delle impronte sulla neve che ci insospettirono.
Così
decidemmo di seguirle e ci inoltrammo nei boschi fino ad arrivare davanti una
casetta di legno, dove finivano le impronte.
Quindi
iniziai a riflettere sul caso e sul da farsi..." Chi poteva essere dentro
quella casa, forse Babbo Natale?
Il proprietario del negozio di giocattoli
poteva forse essere lui il colpevole, visto che vendeva i giocattoli ed in
questo periodo i bambini li volevano solo da Babbo Natale."
Adesso
dovevo decidere cosa fare aspettare rinforzi oppure entrare e vedere chi c’era
dietro quella porta.
Alla
fine decisi di entrare in quella casetta e vidi Babbo Natale legato e
imbavagliato, subito andammo ad aiutarlo e lui ci raccontò il fatto.
Il
signor Giocattolandia voleva che anche a Natale tutti andassero a comprare i
regali da lui, ma Babbo Natale gli aveva ricordato della tradizione Natalizia.
Così
l’uomo aveva organizzato questo rapimento per costringere tutti ad andare a
comprare i regali nel suo negozio e dopo le feste avrebbe liberato Babbo
Natale.
Il
caso era stato risolto, così tornammo a casa di Babbo Natale dove lo
aspettavano i folletti con i regali pronti sulla slitta ancora in tempo per
portarli ai bambini.
Infine
io mi recai dal signor Giocattolandia e compii il mio dovere di ispettrice
arrestandolo.
Anche
per quest’anno il Natale era salvo e tutti i bambini avrebbero ricevuto i
regali.
Martina C.
V E Scuola Primaria